martedì 24 marzo 2015

La religione del muffin {e qualche livido}


Se nella vita avessi la stessa incostanza con cui aggiorno il blog..OH WAIT. 
Va bene, posso dire che ho da fare.
Che stamane ero a fare colazione in pigiama da McDonald's. 
No, non è vero. 
Che poi uno si chiede "cosa mai dovrà succedere nel mondo per far unire gli animi e gli intenti, per vedere, chessò, 20mila persone riunite insieme per una sola causa? 
Cosa deve succedere, ancora, per smuovere tutti?"
Bastava un muffin lievitato nel '96 e un cappuccino di latte di t-rex fossile.
Gratis. 
La religione del fast food ha molti più adepti di quanto si potesse immaginare.
Alla faccia di tutto il dop, doc, il biodinamico, biologico e bionostalgico.
Che poi le ho viste, le facce delle ragazze in pigiama sui giornali.
Menzognere. 
Il pigiama di Peppa Pig e il trucco di Paris Hilton


Ma va là. 

E questa era solo l'anticipazione di un post che non ha né capo né coda.
La breaking news è in realtà arrivata ieri nelle nostre redazioni: testimoni oculari (il mio fruttivendolo ndr) giurano d'aver visto una testolina rossa e riccia spalmarsi sull'asfalto del marciapiede in zona del Carmine, atterrando di esterno coscia e attutendo così un colpo da dieci e lode. 
In realtà c'era anche Elisa che ha pensato mi fossi spaccata pure il femore. 
Roba che se qualcuno m'avesse filmata a rallentatore avrebbe visto chiaramente la materia contenuta dai miei collant toccare terra, prendere slancio per un altro rimbalzo e riaccasciarsi così, con uno strappo sulla calza che nemmeno nei peggiori periodi grunge adolescenziali. 
Adesso ho anche io le mie cinquanta sfumature. 
Di viola. 
E di voltaren. 


E così mi sono ritrovata a mostrare, con l'orgoglio di una sopravvissuta, le ferite di guerra. 

Alle coinquiline. 
Con l'ausilio del minestrone surgelato di Francesca. (era chiuso, ndr)
"Certo che oh, come sei gonfia, sarà la botta"
"Temo sia la botta di carboidrati che mi son fatta a Roma. Sai, cacio e pepe, carbonara, amatriciana.."
Sì, perché in questo arco temporale di sfighe ho trovato anche il tempo di fare una microfuga nella città eterna, c'ho Lui che mi è diventato famoso e ogni scusa è buona per ingozzarsi.


E per il gran finale mii auto-intercetto e pubblico il testo del misfatto.

Numero privato. 
"Pronto?"
"Pronto, signorina Arpi?"
"Lo sapevo che saresti stato tu, a chiamarmi sempre col privato..." -risolino-
"No signora, sono delle Poste, c'è un pacco da ritirare con urgenza"
"......"
"......"
"....merda..cioè, quando posso venire a ritirarlo?"
Il "tu" in questione non è l'amante ma un collega che adora fare scherzi. 
Ed è quando dai per scontato che sia uno di quegli scherzi burloni, proprio in quel momento, che la figura barbina ti coglie. 


Il volo a pelle d'orso non poteva che essere la degna conclusione di giornata. 


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La religione del muffin {e qualche livido}


Se nella vita avessi la stessa incostanza con cui aggiorno il blog..OH WAIT. 
Va bene, posso dire che ho da fare.
Che stamane ero a fare colazione in pigiama da McDonald's. 
No, non è vero. 
Che poi uno si chiede "cosa mai dovrà succedere nel mondo per far unire gli animi e gli intenti, per vedere, chessò, 20mila persone riunite insieme per una sola causa? 
Cosa deve succedere, ancora, per smuovere tutti?"
Bastava un muffin lievitato nel '96 e un cappuccino di latte di t-rex fossile.
Gratis. 
La religione del fast food ha molti più adepti di quanto si potesse immaginare.
Alla faccia di tutto il dop, doc, il biodinamico, biologico e bionostalgico.
Che poi le ho viste, le facce delle ragazze in pigiama sui giornali.
Menzognere. 
Il pigiama di Peppa Pig e il trucco di Paris Hilton


Ma va là. 

E questa era solo l'anticipazione di un post che non ha né capo né coda.
La breaking news è in realtà arrivata ieri nelle nostre redazioni: testimoni oculari (il mio fruttivendolo ndr) giurano d'aver visto una testolina rossa e riccia spalmarsi sull'asfalto del marciapiede in zona del Carmine, atterrando di esterno coscia e attutendo così un colpo da dieci e lode. 
In realtà c'era anche Elisa che ha pensato mi fossi spaccata pure il femore. 
Roba che se qualcuno m'avesse filmata a rallentatore avrebbe visto chiaramente la materia contenuta dai miei collant toccare terra, prendere slancio per un altro rimbalzo e riaccasciarsi così, con uno strappo sulla calza che nemmeno nei peggiori periodi grunge adolescenziali. 
Adesso ho anche io le mie cinquanta sfumature. 
Di viola. 
E di voltaren. 


E così mi sono ritrovata a mostrare, con l'orgoglio di una sopravvissuta, le ferite di guerra. 

Alle coinquiline. 
Con l'ausilio del minestrone surgelato di Francesca. (era chiuso, ndr)
"Certo che oh, come sei gonfia, sarà la botta"
"Temo sia la botta di carboidrati che mi son fatta a Roma. Sai, cacio e pepe, carbonara, amatriciana.."
Sì, perché in questo arco temporale di sfighe ho trovato anche il tempo di fare una microfuga nella città eterna, c'ho Lui che mi è diventato famoso e ogni scusa è buona per ingozzarsi.


E per il gran finale mii auto-intercetto e pubblico il testo del misfatto.

Numero privato. 
"Pronto?"
"Pronto, signorina Arpi?"
"Lo sapevo che saresti stato tu, a chiamarmi sempre col privato..." -risolino-
"No signora, sono delle Poste, c'è un pacco da ritirare con urgenza"
"......"
"......"
"....merda..cioè, quando posso venire a ritirarlo?"
Il "tu" in questione non è l'amante ma un collega che adora fare scherzi. 
Ed è quando dai per scontato che sia uno di quegli scherzi burloni, proprio in quel momento, che la figura barbina ti coglie. 


Il volo a pelle d'orso non poteva che essere la degna conclusione di giornata. 


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