mercoledì 13 giugno 2012

Sindrome dell'abbandono

Chi diamine ha pigiato il tasto forward a ripetizione?

Come è possibile che l'altro ieri era marzo, ieri aprile, maggio è direttamente saltato e ora siamo già a metà giugno? C'è qualcuno che si diverte a pasticciarmi gli attimi di vita, mannaggia?
Che io ho ancora tipo duemila cose da fare e tra due mesi parto. La nevrosi mi sta prendendo, ormai è ufficiale.
Ieri sera, per esempio, abbiamo festeggiato l'Amico che parte per la Cina per sei mesi, a fare uno stage. Fino a due giorni fa tutti a scherzare: "allora, tra poco parti eh? Dai, che figata!" "Comprami un pò un Ipad, và.." e ieri sera eravamo un pò tutti con l'occhio opaco e l'argomento era quasi tabù. Insomma, tra cocktail, una piccola crisi di panico in cui il sopracitato credeva di avere la gotta e voleva farsi portare alle due di notte ubriaco al pronto soccorso per non avere l'ansia di soffrire di gotta in Cina (poi vi chiedete come mai sono disturbata) e abbracci sinceri, siamo andati a dormire e il momento dei saluti è passato così. Alle tre mette piede sull'aereo e ci si rivede a dicembre. Che poi diamine, dicembre è vicino. Eppure sembra lontano anni luce. Voglio proprio vedermici, io, nella sera prima di partire. Che mi sembra proprio di essere la reincarnazione di "perchè abbandonare la strada vecchia per la nuova?" con tanto di immagine ridente di Lui, genitori e amici che fanno ciao ciao con la manina e io che mi allontano verso un qualcosa di sfocato a pallini.

Ciao, vado a comprarmi una cisterna di Valium.

sabato 9 giugno 2012

Obamalandia?

Mancano più o meno due mesi al mio planare in Obamalandia e io ancora galoppo nella valle del "ma chi, io?", senza ancora aver bene realizzato che su quell'aereo alle 9 del mattino ci piazzerò le mie, di chiappe. (La finezza mi contraddistingue sempre.) Ah, per chi nono conoscesse ancora le origini del mio viaggio oltreoceano può dare un'occhiata QUI e scoprire tutto. Comunque, è iniziato il periodo in cui sogno quello che il mio inconscio cerca di dirmi durante il giorno ma io metto a tacere con determinazione.
Stanotte ad esempio ho sognato che era IL giorno. Io ero la reincarnazione del panico, sovrastata solo dalla Regina delle Follie Organizzative, ovvero mia madre. Riesce ad essere dannatamente pressante anche nei sogni, quella donna. Anyway, ho sognato che il giorno della partenza avevo ancora le valigie da fare, che cacciavo berretti di lana e espadrillas (che peraltro non possiedo) a caso nella valigia, che dimenticavo venti volte qualcosa di basilare come il passaporto e che mio padre alla fine dei conti saliva con me sull'aereo per poi scendere alla "fermata" dopo. Insomma, non sono cose normali. E no, non ho mangiato pesante ieri sera.
Ma la domanda fondamentale è: se questi sogni compaiono a due mesi dalla partenza, cosa mi accadrà una settimana prima? Avrò bisogno di una dose di valium in endovena.

Perchè questa è la mia merdos simpaticissima caratteristica: vivo qualsiasi cosa con una pesantezza estenuante. Se di giorno penso alla magnifica esperienza che mi aspetta, i viaggi che farò, le cose che imparerò, il mio inconscio mi spara una pera di paranoie appena abbasso un attimo la guardia. Sarà che sono figlia dell'Apprensione reincarnata in una donna alta un metro e 65? Che, per darvi un esempio della follia pre-partenza, mi regala momenti di imbarazzo autentici. Riporterò il dialogo, per dovere di cronaca.

Io: "Mà, pensavo che in America potremmo affittare una macchina, chessò arrivare fino a Chicago on the road, stile Kerouac..."
Mia madre: "'Sta attenta a non finire in prigione, lì ti fanno passare una notte in cella come niente"

La risposta giusta sarebbe stata "WTF?" ma mi sono limitata a fissarla in modo strano. Mi sembra di essere tornata ad avere 14 anni. Dite che regredisco, invece che andare avanti?
Ma tant'è, ora si pensa alle parti organizzative. Sono quasi riuscita ad avere un visto, mi manca il colloquio in ambasciata americana che ha tempi di prenotazioni che nemmeno le asl locali. Spesa totale: infinta. Si paga la tassa consolare, la tassa Sevis, si paga per prendere appuntamento. Una passeggiata.
Ho anche fatto i vaccini. Uno a destra e uno a sinistra. Peccato che il richiamo per l'antitetanica mi abbia intorpidito il braccio sinistro e ora mi sento il muscolo dolorante che nemmeno dopo sei ore di pesi.
In più ho avuto la brillante idea di prendere il sole per due ore ieri ed è stato subito eritema. Sono l'idiozia.
Poi mi vengono dubbi e domande di ogni genere, che solo una mente deviata come la mia poteva produrre. Vi illustro una lista, per farvi capire che tipo di persona io sia e per rileggerla tra qualche mese e darmi della scema.

1- Dovrò portarmi una scorta di sapone intimo? La risposta già ce l'ho: si. A parte che ho già sperimentato l'anno scorso, con Lui che quando sono andata a trovarlo mi ha pregata di portargliene qualche flacone da tenere per i successivi tre mesi. Ma, a rigor di logica, gli abitanti di Hamburgerlandia non hanno il bidet. Tantomeno hanno un sapone per pulirsi il didietro. Mezzochilo di valigia è già stato occupato, così.

2-Dovrò portarmi una farmacia? Anche qui la risposta è si. Oltre ai farmaci senza ricetta, mi è stato detto che anche i farmaci da banco sono miscugli strani che non corrispondono mai a quelli italiani o europei. Quindi un altro bel mezzochilo di valigia sarà occupato.

3-Dovrei portare qualche specialità italiana da far gustare alle mie future coinquiline? Qui la risposta esatta ancora mi manca. Mia madre sostiene di volermi dare del pesto e della focaccia. Contando che la focaccia ci arriverebbe di legno, forse è meglio puntare sul pesto. Sarà illegale? Mah.

4- Quanti vestiti servono mediamente ad una persona in 4 mesi? Ve lo dico io: troppi. Contando che i 4 mesi in questione comprendono periodi dai 30 ai -10 gradi, ci vuole un'ampia gamma di vestiti, anche se mio padre ritiene che io debba prepararmi la valigia come un marine: un paio di jeans, una giacca, un paio di scarpe. Anche qui ci sarà da lavorare duramente.

5. Ha senso portarmi il phon? Direte, sì. Io direi no. L'anno scorso ho attaccato il phon super potente (ho tanti capelli) con l'adattatore in quel di Minneapolis, e tutto quello che ne è uscito a potenza massima è stato un soffio che l'alito del bue nella mangiatoia scaldava di più. Chissà quanto costerà un phon in Obamalandia.

6. Quanto piagnucolerò il giorno della partenza? Tenendo conto che io piango a ripetizione ogni volta che vedo la pubbicità della mamma sulle olimpiadi, ma anche per molto meno, direi tendente à + infinito. Immagino già la vergogna di posizionarmi al mio posto in aereo, sola come una cagna, (rigorosamente vicino all'american boy obeso di turno) con occhiali scuri e naso rosso allla Rudolph.

Ok. Questi erano i quesiti più significativi. Ma ce ne saranno altri. E mancano ancora due mesi.

Sindrome dell'abbandono

Chi diamine ha pigiato il tasto forward a ripetizione?

Come è possibile che l'altro ieri era marzo, ieri aprile, maggio è direttamente saltato e ora siamo già a metà giugno? C'è qualcuno che si diverte a pasticciarmi gli attimi di vita, mannaggia?
Che io ho ancora tipo duemila cose da fare e tra due mesi parto. La nevrosi mi sta prendendo, ormai è ufficiale.
Ieri sera, per esempio, abbiamo festeggiato l'Amico che parte per la Cina per sei mesi, a fare uno stage. Fino a due giorni fa tutti a scherzare: "allora, tra poco parti eh? Dai, che figata!" "Comprami un pò un Ipad, và.." e ieri sera eravamo un pò tutti con l'occhio opaco e l'argomento era quasi tabù. Insomma, tra cocktail, una piccola crisi di panico in cui il sopracitato credeva di avere la gotta e voleva farsi portare alle due di notte ubriaco al pronto soccorso per non avere l'ansia di soffrire di gotta in Cina (poi vi chiedete come mai sono disturbata) e abbracci sinceri, siamo andati a dormire e il momento dei saluti è passato così. Alle tre mette piede sull'aereo e ci si rivede a dicembre. Che poi diamine, dicembre è vicino. Eppure sembra lontano anni luce. Voglio proprio vedermici, io, nella sera prima di partire. Che mi sembra proprio di essere la reincarnazione di "perchè abbandonare la strada vecchia per la nuova?" con tanto di immagine ridente di Lui, genitori e amici che fanno ciao ciao con la manina e io che mi allontano verso un qualcosa di sfocato a pallini.

Ciao, vado a comprarmi una cisterna di Valium.

Obamalandia?

Mancano più o meno due mesi al mio planare in Obamalandia e io ancora galoppo nella valle del "ma chi, io?", senza ancora aver bene realizzato che su quell'aereo alle 9 del mattino ci piazzerò le mie, di chiappe. (La finezza mi contraddistingue sempre.) Ah, per chi nono conoscesse ancora le origini del mio viaggio oltreoceano può dare un'occhiata QUI e scoprire tutto. Comunque, è iniziato il periodo in cui sogno quello che il mio inconscio cerca di dirmi durante il giorno ma io metto a tacere con determinazione.
Stanotte ad esempio ho sognato che era IL giorno. Io ero la reincarnazione del panico, sovrastata solo dalla Regina delle Follie Organizzative, ovvero mia madre. Riesce ad essere dannatamente pressante anche nei sogni, quella donna. Anyway, ho sognato che il giorno della partenza avevo ancora le valigie da fare, che cacciavo berretti di lana e espadrillas (che peraltro non possiedo) a caso nella valigia, che dimenticavo venti volte qualcosa di basilare come il passaporto e che mio padre alla fine dei conti saliva con me sull'aereo per poi scendere alla "fermata" dopo. Insomma, non sono cose normali. E no, non ho mangiato pesante ieri sera.
Ma la domanda fondamentale è: se questi sogni compaiono a due mesi dalla partenza, cosa mi accadrà una settimana prima? Avrò bisogno di una dose di valium in endovena.

Perchè questa è la mia merdos simpaticissima caratteristica: vivo qualsiasi cosa con una pesantezza estenuante. Se di giorno penso alla magnifica esperienza che mi aspetta, i viaggi che farò, le cose che imparerò, il mio inconscio mi spara una pera di paranoie appena abbasso un attimo la guardia. Sarà che sono figlia dell'Apprensione reincarnata in una donna alta un metro e 65? Che, per darvi un esempio della follia pre-partenza, mi regala momenti di imbarazzo autentici. Riporterò il dialogo, per dovere di cronaca.

Io: "Mà, pensavo che in America potremmo affittare una macchina, chessò arrivare fino a Chicago on the road, stile Kerouac..."
Mia madre: "'Sta attenta a non finire in prigione, lì ti fanno passare una notte in cella come niente"

La risposta giusta sarebbe stata "WTF?" ma mi sono limitata a fissarla in modo strano. Mi sembra di essere tornata ad avere 14 anni. Dite che regredisco, invece che andare avanti?
Ma tant'è, ora si pensa alle parti organizzative. Sono quasi riuscita ad avere un visto, mi manca il colloquio in ambasciata americana che ha tempi di prenotazioni che nemmeno le asl locali. Spesa totale: infinta. Si paga la tassa consolare, la tassa Sevis, si paga per prendere appuntamento. Una passeggiata.
Ho anche fatto i vaccini. Uno a destra e uno a sinistra. Peccato che il richiamo per l'antitetanica mi abbia intorpidito il braccio sinistro e ora mi sento il muscolo dolorante che nemmeno dopo sei ore di pesi.
In più ho avuto la brillante idea di prendere il sole per due ore ieri ed è stato subito eritema. Sono l'idiozia.
Poi mi vengono dubbi e domande di ogni genere, che solo una mente deviata come la mia poteva produrre. Vi illustro una lista, per farvi capire che tipo di persona io sia e per rileggerla tra qualche mese e darmi della scema.

1- Dovrò portarmi una scorta di sapone intimo? La risposta già ce l'ho: si. A parte che ho già sperimentato l'anno scorso, con Lui che quando sono andata a trovarlo mi ha pregata di portargliene qualche flacone da tenere per i successivi tre mesi. Ma, a rigor di logica, gli abitanti di Hamburgerlandia non hanno il bidet. Tantomeno hanno un sapone per pulirsi il didietro. Mezzochilo di valigia è già stato occupato, così.

2-Dovrò portarmi una farmacia? Anche qui la risposta è si. Oltre ai farmaci senza ricetta, mi è stato detto che anche i farmaci da banco sono miscugli strani che non corrispondono mai a quelli italiani o europei. Quindi un altro bel mezzochilo di valigia sarà occupato.

3-Dovrei portare qualche specialità italiana da far gustare alle mie future coinquiline? Qui la risposta esatta ancora mi manca. Mia madre sostiene di volermi dare del pesto e della focaccia. Contando che la focaccia ci arriverebbe di legno, forse è meglio puntare sul pesto. Sarà illegale? Mah.

4- Quanti vestiti servono mediamente ad una persona in 4 mesi? Ve lo dico io: troppi. Contando che i 4 mesi in questione comprendono periodi dai 30 ai -10 gradi, ci vuole un'ampia gamma di vestiti, anche se mio padre ritiene che io debba prepararmi la valigia come un marine: un paio di jeans, una giacca, un paio di scarpe. Anche qui ci sarà da lavorare duramente.

5. Ha senso portarmi il phon? Direte, sì. Io direi no. L'anno scorso ho attaccato il phon super potente (ho tanti capelli) con l'adattatore in quel di Minneapolis, e tutto quello che ne è uscito a potenza massima è stato un soffio che l'alito del bue nella mangiatoia scaldava di più. Chissà quanto costerà un phon in Obamalandia.

6. Quanto piagnucolerò il giorno della partenza? Tenendo conto che io piango a ripetizione ogni volta che vedo la pubbicità della mamma sulle olimpiadi, ma anche per molto meno, direi tendente à + infinito. Immagino già la vergogna di posizionarmi al mio posto in aereo, sola come una cagna, (rigorosamente vicino all'american boy obeso di turno) con occhiali scuri e naso rosso allla Rudolph.

Ok. Questi erano i quesiti più significativi. Ma ce ne saranno altri. E mancano ancora due mesi.