lunedì 7 novembre 2011

Ma se ghe penso..

..la mia povera Liguria. E poi il piemonte, il Po, e Napoli.
E tutti si stanno battendo per trovare qualcosa, qualcuno a cui dare la colpa. Chi se l'è presa con il sindaco, le scuole aperte, l'allarme troppo basso nonostante il largo anticipo.
Perchè è così, bisogna scatenarla la rabbia, l'indignazione, il dolore. Il dolore di chi ha perso una famiglia, una sorella, una moglie.
Bisogna trovare qualcuno verso cui puntare il dito, da cui pretendere delle scuse, una magia, che riporti indietro quello che adesso non è più.
Eppure.
Io sono dell'idea che il Sindaco possa aver fatto, magari, scelte sbagliate.
Ma che in certi casi la natura va assecondata, coccolata e protetta.
Per non farla scagliare contro di noi.

Genova si inerpica su per colline, i suoi budelli sono tortuosi così come i mille torrenti, canali che la attraversano, per arrivare al mare. E alla prima pioggia, non hanno più spazio per scorrere.
E quindi, di chi è la colpa?
Solo di una cosa, mi commuovo.
E mi stringo nelle spalle, con un brivido.
Nel vedere le foto, le testimonianze di chi, in questi giorni, armato di stivali di gomma, acqua e buona volontà, sta lavorando per ripulire Genova, per coccolarla e farla risplendere.
Chi, anche non essendo di Genova, prende un treno per andare ad affondare le mani nel fango, con il sudore sulla fronte per spostare un divano squarciato in mezzo ad una strada.
E la vera forza, sono loro.
Che si offrono, a centinaia, per andare a medicare una Genova ferita, umiliata, in lutto.
Tutto questo è la più grande sorpresa che la natura, in questi giorni, poteva darci.

Sperando di avere imparato, e di imparare sempre di più, a prenderci cura di lei. 

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Ma se ghe penso..

..la mia povera Liguria. E poi il piemonte, il Po, e Napoli.
E tutti si stanno battendo per trovare qualcosa, qualcuno a cui dare la colpa. Chi se l'è presa con il sindaco, le scuole aperte, l'allarme troppo basso nonostante il largo anticipo.
Perchè è così, bisogna scatenarla la rabbia, l'indignazione, il dolore. Il dolore di chi ha perso una famiglia, una sorella, una moglie.
Bisogna trovare qualcuno verso cui puntare il dito, da cui pretendere delle scuse, una magia, che riporti indietro quello che adesso non è più.
Eppure.
Io sono dell'idea che il Sindaco possa aver fatto, magari, scelte sbagliate.
Ma che in certi casi la natura va assecondata, coccolata e protetta.
Per non farla scagliare contro di noi.

Genova si inerpica su per colline, i suoi budelli sono tortuosi così come i mille torrenti, canali che la attraversano, per arrivare al mare. E alla prima pioggia, non hanno più spazio per scorrere.
E quindi, di chi è la colpa?
Solo di una cosa, mi commuovo.
E mi stringo nelle spalle, con un brivido.
Nel vedere le foto, le testimonianze di chi, in questi giorni, armato di stivali di gomma, acqua e buona volontà, sta lavorando per ripulire Genova, per coccolarla e farla risplendere.
Chi, anche non essendo di Genova, prende un treno per andare ad affondare le mani nel fango, con il sudore sulla fronte per spostare un divano squarciato in mezzo ad una strada.
E la vera forza, sono loro.
Che si offrono, a centinaia, per andare a medicare una Genova ferita, umiliata, in lutto.
Tutto questo è la più grande sorpresa che la natura, in questi giorni, poteva darci.

Sperando di avere imparato, e di imparare sempre di più, a prenderci cura di lei. 

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