domenica 1 settembre 2013

Fine di un'estate mai (veramente) iniziata

Era aprile e poi luglio.
Una corona d'alloro in testa e poi ferragosto in redazione.
Qualche giornata di mare e poi il primo settembre.
Tanta routine intramezzata da momenti sorprendenti.
Troppe mattine a stropicciarsi gli occhi dal sonno, qualcuna con un'aria diversa dalle altre.
Ristoranti giapponesi e cene di mare sulle terrazze.
Orli di crisi di nervi e crisi di nervi in cui si è saltati a piè pari.
Gelati tra l'asfalto e granite al limone appena spremuto.
Un rapporto estenuante con la Coop sotto l'ufficio.
Troppi caffè al banco e poco sonno.
Qualche pagina di libro sotto un ombrellone arancione.
Una signorina di 18 mesi a strapparmi di dosso il malumore con prepotenza.
Fotografie tra la sabbia.
Alcune spettacolari.
Altre molto meno.
Qualche film e parecchie risate.
Le ore piccole. A scrivere in redazione.
Le ore piccole. A chiacchierare.
Bancarelle di ogni sagra.
Occhiali da sole vintage e uno zainetto di pelle.
Che sa di stalla, ma adorabile comunque.
Un volo prenotato e una valigia aperta sotto il letto.
Poche idee per il futuro ma confuse.
Altrimenti non sarei io.
Ma, nonostante tutto, la meraviglia delle piccole cose che è ancora capace di sorprendere.

Pillole di un'estate alternativa.

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Fine di un'estate mai (veramente) iniziata

Era aprile e poi luglio.
Una corona d'alloro in testa e poi ferragosto in redazione.
Qualche giornata di mare e poi il primo settembre.
Tanta routine intramezzata da momenti sorprendenti.
Troppe mattine a stropicciarsi gli occhi dal sonno, qualcuna con un'aria diversa dalle altre.
Ristoranti giapponesi e cene di mare sulle terrazze.
Orli di crisi di nervi e crisi di nervi in cui si è saltati a piè pari.
Gelati tra l'asfalto e granite al limone appena spremuto.
Un rapporto estenuante con la Coop sotto l'ufficio.
Troppi caffè al banco e poco sonno.
Qualche pagina di libro sotto un ombrellone arancione.
Una signorina di 18 mesi a strapparmi di dosso il malumore con prepotenza.
Fotografie tra la sabbia.
Alcune spettacolari.
Altre molto meno.
Qualche film e parecchie risate.
Le ore piccole. A scrivere in redazione.
Le ore piccole. A chiacchierare.
Bancarelle di ogni sagra.
Occhiali da sole vintage e uno zainetto di pelle.
Che sa di stalla, ma adorabile comunque.
Un volo prenotato e una valigia aperta sotto il letto.
Poche idee per il futuro ma confuse.
Altrimenti non sarei io.
Ma, nonostante tutto, la meraviglia delle piccole cose che è ancora capace di sorprendere.

Pillole di un'estate alternativa.

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