venerdì 9 marzo 2012

Ma quali gambe?!

...oltre alle gambe c'è di piùùù.
Si, ma qui tra Natale, carnevale, le bugie e i panettoni, alle gambe tocca giusto uno sguardo distratto.
Un altro ottomarzo. Un'altra festicciuola.
Altre migliaia di euro pagate a innumerevoli omaccioni per spargersi di olio e sballonzolare le loro grazie in faccia a ignare spettatrici.
Tante mimose razziate. Un pò di allergia. Fiumi di alcool.
Oggi, occhiale scuro, ronzio nella testa, piegamento facile della palpebra.
Ahhh.
L'ottomarzo è un pò una certezza nella vita.
Insomma, comunque vada la tua settimana o il tuo mese, arriveranno sempre festicciuole come quella del papà, dei nonni, della donna, San Valentino, che mettono in bocca cioccolatini, dolcetti, sorrisi a tanti, e acidume e cinismo ad altri.
Quest'anno però vedo che va più di moda l'anti.
Il controcorrente che ormai, andando di percentuali, è diventato mainstream.
San Valentino? Cheschif. Tanto c'avete tutti le corna, tsk.
Festa della donna? Perlamordiddio. Ma sei donna no? C'è tutto un significato dietro a questo giorno, anche se oggi è primariamente goliardico...No, son donna tutti i giorni. Eccheccazzo. E io ricordo le donne bruciate nella fabbrica, non gli spogliarellisti. Bon.
Festa del Papà? Ussignur. Io il mio papà lo amo sempre. Si ma... No.

Che ci sia un'enorme colata di cacca calda che ci sta opprimendo e riempiendo di cinismo, anime aride che non siamo altro? Tant'è.
A me queste simpatiche ricorrenze piacciono.
Son sempre un motivo per festeggiare, innanzitutto. E ultimamente, ne mancano. Quindi perchè no.
Son ottimi momenti di riflessione, anche.
Dietro a mazzi di mimose e tricipiti unti ti senti anche parte di qualcosa, di un genere, di una storia. Accomunata per una volta all'anno a tutte.
Belle, brutte, grasse, basse, alte, magrine, simpatiche, stronze.
Ieri sera in pieno spirito di emancipazione, senso di sorellanza e bisogno di qualcosa di alcolico, ho assistito allo spettacolo di un frate che si spogliava per diventare il boss del padrino, per farsi ungere da una spettatrice e farle mangiare la banana che aveva nelle mutande.
Noooo che avete capito. Era una chiquita senza buccia che goliardicamente il bellimbusto aveva posizionato proprio lì. E giù a ridere. Ci basta poco, per farci felici, no?

Che bello essere donne.
E' bello sempre, sì. Ma è bello anche festeggiarlo una volta all'anno.
E ci sono giorni in cui è meno bello. In cui sì, vorresti davvero avere un pene, ma proprio tuo.
Quando torni a casa la sera e cammini rasente il muro.
Quando una mano non tua è sul tuo sedere e non è stata richiesta.
Quando mannaggiaogginonpiango e invece giù lacrimoni in ufficio.
Quando il bimbo piange e ti svegli tu di notte.
Quando hai le mestruazioni il giorno del colloquio.
Simpatiche cose di tutti i giorni, no?
Eppure, siam noi.
Fastidiose, tediose, con la voce noiosa, in ritardo, lamentose, testarde, narcise, appassionate, vive, sensuali, dolci, stanche, gioiose, creative, egoiste, egocentriche, generose, vivaci, sorridenti, precisine, ossessionate, raggianti, sincere, bugiarde, misteriose, cupe, ascoltatrici, pazienti, spazientite.
E sappiamo prenderci (quasi) sempre tutto quello che vogliamo.
Perchè sappiamo come farlo.
Infondo "le donne lo sanno, le donne l'han sempre saputo.."

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Ma quali gambe?!

...oltre alle gambe c'è di piùùù.
Si, ma qui tra Natale, carnevale, le bugie e i panettoni, alle gambe tocca giusto uno sguardo distratto.
Un altro ottomarzo. Un'altra festicciuola.
Altre migliaia di euro pagate a innumerevoli omaccioni per spargersi di olio e sballonzolare le loro grazie in faccia a ignare spettatrici.
Tante mimose razziate. Un pò di allergia. Fiumi di alcool.
Oggi, occhiale scuro, ronzio nella testa, piegamento facile della palpebra.
Ahhh.
L'ottomarzo è un pò una certezza nella vita.
Insomma, comunque vada la tua settimana o il tuo mese, arriveranno sempre festicciuole come quella del papà, dei nonni, della donna, San Valentino, che mettono in bocca cioccolatini, dolcetti, sorrisi a tanti, e acidume e cinismo ad altri.
Quest'anno però vedo che va più di moda l'anti.
Il controcorrente che ormai, andando di percentuali, è diventato mainstream.
San Valentino? Cheschif. Tanto c'avete tutti le corna, tsk.
Festa della donna? Perlamordiddio. Ma sei donna no? C'è tutto un significato dietro a questo giorno, anche se oggi è primariamente goliardico...No, son donna tutti i giorni. Eccheccazzo. E io ricordo le donne bruciate nella fabbrica, non gli spogliarellisti. Bon.
Festa del Papà? Ussignur. Io il mio papà lo amo sempre. Si ma... No.

Che ci sia un'enorme colata di cacca calda che ci sta opprimendo e riempiendo di cinismo, anime aride che non siamo altro? Tant'è.
A me queste simpatiche ricorrenze piacciono.
Son sempre un motivo per festeggiare, innanzitutto. E ultimamente, ne mancano. Quindi perchè no.
Son ottimi momenti di riflessione, anche.
Dietro a mazzi di mimose e tricipiti unti ti senti anche parte di qualcosa, di un genere, di una storia. Accomunata per una volta all'anno a tutte.
Belle, brutte, grasse, basse, alte, magrine, simpatiche, stronze.
Ieri sera in pieno spirito di emancipazione, senso di sorellanza e bisogno di qualcosa di alcolico, ho assistito allo spettacolo di un frate che si spogliava per diventare il boss del padrino, per farsi ungere da una spettatrice e farle mangiare la banana che aveva nelle mutande.
Noooo che avete capito. Era una chiquita senza buccia che goliardicamente il bellimbusto aveva posizionato proprio lì. E giù a ridere. Ci basta poco, per farci felici, no?

Che bello essere donne.
E' bello sempre, sì. Ma è bello anche festeggiarlo una volta all'anno.
E ci sono giorni in cui è meno bello. In cui sì, vorresti davvero avere un pene, ma proprio tuo.
Quando torni a casa la sera e cammini rasente il muro.
Quando una mano non tua è sul tuo sedere e non è stata richiesta.
Quando mannaggiaogginonpiango e invece giù lacrimoni in ufficio.
Quando il bimbo piange e ti svegli tu di notte.
Quando hai le mestruazioni il giorno del colloquio.
Simpatiche cose di tutti i giorni, no?
Eppure, siam noi.
Fastidiose, tediose, con la voce noiosa, in ritardo, lamentose, testarde, narcise, appassionate, vive, sensuali, dolci, stanche, gioiose, creative, egoiste, egocentriche, generose, vivaci, sorridenti, precisine, ossessionate, raggianti, sincere, bugiarde, misteriose, cupe, ascoltatrici, pazienti, spazientite.
E sappiamo prenderci (quasi) sempre tutto quello che vogliamo.
Perchè sappiamo come farlo.
Infondo "le donne lo sanno, le donne l'han sempre saputo.."

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