venerdì 1 febbraio 2013

Il GM in tempo di campagna elettorale


Poteva mancare il post scritto dal sedile di un intercity Savona-Milano?
Potevate scamparvelo?
No.
Anche perché mi annoio.
E linguistica francese ha perso come alternativa allo scrivere.
In ogni caso, in questi giorni frenetici di mezzi traslochi, due giorni a casa e due a Milano, spese, ambientamento in nuove camere e vecchie aule universitarie, mi rendo conto che le elezioni stanno arrivando. E che io ho le idee un pelino confuse.

Ora, lungi da me aprire una discussione su vari orientamenti politici, io che potrei argomentarla nello stesso modo in cui Luca Giurato parla del travaso del basilico a Uno Mattina. (Ma c'é ancora? È vivo?)
Ma volevo fare un rapido resoconto di come noi vediamo la politica.
Noi inteso giovani, più o meno maturi, più o meno indipendenti, ma molto più dipendenti (non nel senso lavoratori, ma nel senso che dipendono da mammà)
A mio parere il GM (Giovane Medio) si distingue in due grandi categorie.
Quello che si interessa e quello a cui non frega un cazzo.
Semplice.

E devo ammettere che ne conosco molti di più della seconda categoria.
Di solito la prima categoria non ha nemmeno bisogno di smazzarsi ore di Ballarò, ServizioPubblico, OttoeMezzo e chi più ne ha più ne metta, perché già SA cosa vuole votare. Lo sa da una vita, conoscendo anche la storia e gli orientamenti di ciascun partito. Praticamente conoscevano Renzi da prima che facesse il politico (quindi quando aveva dodici anni), Berlusconi quando aveva ancora i capelli e Bossi quando diceva qualcosa che avesse un senso logico e sintattico (quindi forse mai?).
Sono quelle persone con cui di solito tu, il rincoglionito di turno, non oseresti mai aprire il discorso politico, perché sai già che perderesti in partenza.
Tu che hai in serbo due o tre frasette banali, magari anche tautologiche, per esprimere il tuo punto di vista, vieni travolto dalla retorica perfetta e da citazioni storiche/aneddoti/esempi/dati/tabelle come se non ci fosse un domani, roba che dopo cinque minuti ci rinunci e provi a parlarne con qualcuno che ne capisce meno di te.
L'altra categoria, molto più ampia, comprende la maggior parte dei GM che mi sono capitati a tiro. Nel senso che a qualcuno proprio non frega un cazzo. Che votano cosa vota mamma, (anzi papà, che l'uomo c'ha questa fama di capirsene meglio di politica. E figurati, noi al massimo leggiamo su Marie Claire quando esce l'ultimo modello della borsa di Marc Jacobs) chi ha il cartellone più bello, quello più figo (e qui però é difficile), proprio senza razzismo partitico.
Poi c'é anche il GM a cui non frega un cazzo, ma ha memorizzate nella RAM quelle due o tre nozioni base che lo orientano verso un partito piuttosto che un altro. Quelle imparate a Pontida, ad un comizio del PD, a una riunione dei Verdi (esistono ancora?) o forse da un quarto d'ora di intervista o video su Youtube. E hanno anche la risposta pronta in caso qualcuno intendesse farsi i cazzi loro con la domanda più temuta in tempo di campagna elettorale: "Ah voti Pierpetto e il suo partito per i diritti delle pantegane nella metro di Milano? Interessante, COME MAI?" E lì sbam, di solito uno cade dal pero e balbetta due o tre stronzate, scena che ricorda tanto le mie interrogazioni di letteratura latina al liceo, dove andavo un po' a naso, di improvvisazione.

Poi in realtà mi sento in dovere di aggiungere una terza categoria, che sta un po' in mezzo.
Nella quale io rientro a braccia aperte, a piene mani, alla cieca.
Quella del GM che alla soglia del 23 anni, della laurea, dello stage, dell'imminente lavor…disoccupazione, capisce che sì, forse é il momento di non fare solo il sudoku nell'ultima pagina di Metro ma di leggere anche le pagine prima o - addirittura - comprarsi un giornale e leggersi anche le notizie di attualità.
Quelli che tentano di capirci qualcosa di coalizioni, alleanze, propositi, promesse, debito pubblico, spread, BTP e bund, evasione fiscale, IMU, ICI e altre due o tre siglette.
Ma la missione é tutt'altro che semplice.
Il GM tende a informarsi su Internet. Che fa la sua porca figura, ovviamente. Tranne quando il GM si fa prendere per il naso da notizie false, verosimili, senza andare a verificare le fonti, e le condivide su facebook con forza battagliera, per poi essere smerdato in tempo da zero da chi appartiene alla prima categoria sopracitata.
Allora si passa alla tv.
Che é un bene no, mi dirai.
Ci sono tanti di quei programmi di approfondimento, in questo periodo, che uno potrebbe tranquillamente non staccarsi mai dalla poltrona.
Peccato che tu guardi il programma e non capisci un cazzo.
Tre ore di dibattito in cui sembra di stare all'assemblea d'istituto della prima liceo.
Due o tre che si scannano parlandosi sopra, di cui uno di solito é DiPietro che se anche parla da solo hai difficoltà a distinguere le parole, gli altri che fanno la faccia annoiata e si scaccolano, e mai uno che tiri fuori due dati seri.
Ci sono sempre e solo frasi come "secondo i miei dati.." cioé, ma fammi capire, i dati non sono oggettivi? Non sono l'unica cosa su cui non ci piove?
Non c'era quel famoso detto "La matematica non é un'opinione?"
A quanto pare in politica no.
Così battibeccano per ore e finiscono per insultarsi e mandarsi frecciatine, perdendo per esempio il punto principale, come chessò, la disoccupazione o l'IMU.
Poi ci sarebbero i giornali, che peraltro il GM repelle, a meno che non sia la Gazzetta.

Che sia quindi che il GM non ha grandi speranze?
La solita storia del lamentiamoci pure ma quando bisogna fare qualcosa io non mi sento responsabile?
Non sono una che appoggia la teoria choosy della Fornero, perché vedo quanto in tanti si facciano il culo quadro per avere un lavoro, per tenerselo e per giustificarsi col mondo se si ha voglia di arrivare in alto, chessò a fare un giorno il lavoro dei sogni, guardato con apprensione dai Grandi Capi, quello sguardo da "che tenerezza che mi fai, io il culo di cui non lo sposto finché non ho il pannolone, tu puoi sperare di portarmi il caffè per ancora vent'anni".
Che in questo paese la vecchiaia avanzi, insieme all'avarizia, alla sete di potere, alla preferenza per la via più corta e più furba invece che per il sudore della fronte, lo sapevamo già.
Che i giovani non siano catalogati come risorsa ma come qualcosa da sfruttare, pure.
Ma dall'altra parte tanti GM non riescono a vedere al di là del proprio naso, né vogliono provarci.



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Il GM in tempo di campagna elettorale


Poteva mancare il post scritto dal sedile di un intercity Savona-Milano?
Potevate scamparvelo?
No.
Anche perché mi annoio.
E linguistica francese ha perso come alternativa allo scrivere.
In ogni caso, in questi giorni frenetici di mezzi traslochi, due giorni a casa e due a Milano, spese, ambientamento in nuove camere e vecchie aule universitarie, mi rendo conto che le elezioni stanno arrivando. E che io ho le idee un pelino confuse.

Ora, lungi da me aprire una discussione su vari orientamenti politici, io che potrei argomentarla nello stesso modo in cui Luca Giurato parla del travaso del basilico a Uno Mattina. (Ma c'é ancora? È vivo?)
Ma volevo fare un rapido resoconto di come noi vediamo la politica.
Noi inteso giovani, più o meno maturi, più o meno indipendenti, ma molto più dipendenti (non nel senso lavoratori, ma nel senso che dipendono da mammà)
A mio parere il GM (Giovane Medio) si distingue in due grandi categorie.
Quello che si interessa e quello a cui non frega un cazzo.
Semplice.

E devo ammettere che ne conosco molti di più della seconda categoria.
Di solito la prima categoria non ha nemmeno bisogno di smazzarsi ore di Ballarò, ServizioPubblico, OttoeMezzo e chi più ne ha più ne metta, perché già SA cosa vuole votare. Lo sa da una vita, conoscendo anche la storia e gli orientamenti di ciascun partito. Praticamente conoscevano Renzi da prima che facesse il politico (quindi quando aveva dodici anni), Berlusconi quando aveva ancora i capelli e Bossi quando diceva qualcosa che avesse un senso logico e sintattico (quindi forse mai?).
Sono quelle persone con cui di solito tu, il rincoglionito di turno, non oseresti mai aprire il discorso politico, perché sai già che perderesti in partenza.
Tu che hai in serbo due o tre frasette banali, magari anche tautologiche, per esprimere il tuo punto di vista, vieni travolto dalla retorica perfetta e da citazioni storiche/aneddoti/esempi/dati/tabelle come se non ci fosse un domani, roba che dopo cinque minuti ci rinunci e provi a parlarne con qualcuno che ne capisce meno di te.
L'altra categoria, molto più ampia, comprende la maggior parte dei GM che mi sono capitati a tiro. Nel senso che a qualcuno proprio non frega un cazzo. Che votano cosa vota mamma, (anzi papà, che l'uomo c'ha questa fama di capirsene meglio di politica. E figurati, noi al massimo leggiamo su Marie Claire quando esce l'ultimo modello della borsa di Marc Jacobs) chi ha il cartellone più bello, quello più figo (e qui però é difficile), proprio senza razzismo partitico.
Poi c'é anche il GM a cui non frega un cazzo, ma ha memorizzate nella RAM quelle due o tre nozioni base che lo orientano verso un partito piuttosto che un altro. Quelle imparate a Pontida, ad un comizio del PD, a una riunione dei Verdi (esistono ancora?) o forse da un quarto d'ora di intervista o video su Youtube. E hanno anche la risposta pronta in caso qualcuno intendesse farsi i cazzi loro con la domanda più temuta in tempo di campagna elettorale: "Ah voti Pierpetto e il suo partito per i diritti delle pantegane nella metro di Milano? Interessante, COME MAI?" E lì sbam, di solito uno cade dal pero e balbetta due o tre stronzate, scena che ricorda tanto le mie interrogazioni di letteratura latina al liceo, dove andavo un po' a naso, di improvvisazione.

Poi in realtà mi sento in dovere di aggiungere una terza categoria, che sta un po' in mezzo.
Nella quale io rientro a braccia aperte, a piene mani, alla cieca.
Quella del GM che alla soglia del 23 anni, della laurea, dello stage, dell'imminente lavor…disoccupazione, capisce che sì, forse é il momento di non fare solo il sudoku nell'ultima pagina di Metro ma di leggere anche le pagine prima o - addirittura - comprarsi un giornale e leggersi anche le notizie di attualità.
Quelli che tentano di capirci qualcosa di coalizioni, alleanze, propositi, promesse, debito pubblico, spread, BTP e bund, evasione fiscale, IMU, ICI e altre due o tre siglette.
Ma la missione é tutt'altro che semplice.
Il GM tende a informarsi su Internet. Che fa la sua porca figura, ovviamente. Tranne quando il GM si fa prendere per il naso da notizie false, verosimili, senza andare a verificare le fonti, e le condivide su facebook con forza battagliera, per poi essere smerdato in tempo da zero da chi appartiene alla prima categoria sopracitata.
Allora si passa alla tv.
Che é un bene no, mi dirai.
Ci sono tanti di quei programmi di approfondimento, in questo periodo, che uno potrebbe tranquillamente non staccarsi mai dalla poltrona.
Peccato che tu guardi il programma e non capisci un cazzo.
Tre ore di dibattito in cui sembra di stare all'assemblea d'istituto della prima liceo.
Due o tre che si scannano parlandosi sopra, di cui uno di solito é DiPietro che se anche parla da solo hai difficoltà a distinguere le parole, gli altri che fanno la faccia annoiata e si scaccolano, e mai uno che tiri fuori due dati seri.
Ci sono sempre e solo frasi come "secondo i miei dati.." cioé, ma fammi capire, i dati non sono oggettivi? Non sono l'unica cosa su cui non ci piove?
Non c'era quel famoso detto "La matematica non é un'opinione?"
A quanto pare in politica no.
Così battibeccano per ore e finiscono per insultarsi e mandarsi frecciatine, perdendo per esempio il punto principale, come chessò, la disoccupazione o l'IMU.
Poi ci sarebbero i giornali, che peraltro il GM repelle, a meno che non sia la Gazzetta.

Che sia quindi che il GM non ha grandi speranze?
La solita storia del lamentiamoci pure ma quando bisogna fare qualcosa io non mi sento responsabile?
Non sono una che appoggia la teoria choosy della Fornero, perché vedo quanto in tanti si facciano il culo quadro per avere un lavoro, per tenerselo e per giustificarsi col mondo se si ha voglia di arrivare in alto, chessò a fare un giorno il lavoro dei sogni, guardato con apprensione dai Grandi Capi, quello sguardo da "che tenerezza che mi fai, io il culo di cui non lo sposto finché non ho il pannolone, tu puoi sperare di portarmi il caffè per ancora vent'anni".
Che in questo paese la vecchiaia avanzi, insieme all'avarizia, alla sete di potere, alla preferenza per la via più corta e più furba invece che per il sudore della fronte, lo sapevamo già.
Che i giovani non siano catalogati come risorsa ma come qualcosa da sfruttare, pure.
Ma dall'altra parte tanti GM non riescono a vedere al di là del proprio naso, né vogliono provarci.



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