sabato 18 agosto 2012

Grandi giorni e calma piatta

Sembra ieri. Il giorno in cui ho ricevuto quella mail con la conferma di essere stata presa per l'America. Sembra ieri e invece domani è qui e stanotte mi mobilito verso Malpensa. La cosa strana è che è come se una settimana fa mi abbiano sedata con una dose pesante di antidepressivo. Mi spiego. Vivo ogni cosa con un'intensità atroce, che sia bella o brutta. Molto spesso tendo a donare ancora più intensità a quelle brutte. Ma comunque. Mi crogiolo nei pensieri, nei se, nei ma, vedo il bicchiere non mezzo vuoto ma rotto, prima di dormire sono perseguitata da fantasie e masturbazioni mentali. E invece in questi giorni nulla. Un pò di casino organizzativo, al massimo. Saluto persone come se non avessi fatto altro nella vita, abbraccio, sorrido. Vado a cene, dormo magari tardi ma senza distorcermi la visione del mondo con le mie stesse mani. E io mi conosco, non è da me. Prendere le cose con serenità. E me ne lamento pure? In effetti.

Ma le acque chete sono le più pericolose. E mi aspetto una sorpresona da me stessa coi fiocchi. Egnente, mi aspettavo brividi e piagnucolii, fervida immaginazione e notti insonni. Il massimo che ho registrato è stato qualche addormentamento tardivo. Il potere delle aspettative. Tu sei lì, pensi e ripensi per giorni, mesi, a quel grande giorno, e quando arriva ti si stampa in faccia un grande BOH.
Insomma, l'irrequietezza che mi contraddistingue pare si sia sciolta al sole di agosto.

Sono qui in un mare di valigie, a farmi una doccia fredda ogni dieci minuti, a ricontare i documenti, come se nulla fosse. Un giorno come un altro. E domani a quest'ora starò svolazzando probabilmente sopra l'oceano.


Chi mi ha svuotata delle mie paranoie? Mi sento un pò persa, maledizione.

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Grandi giorni e calma piatta

Sembra ieri. Il giorno in cui ho ricevuto quella mail con la conferma di essere stata presa per l'America. Sembra ieri e invece domani è qui e stanotte mi mobilito verso Malpensa. La cosa strana è che è come se una settimana fa mi abbiano sedata con una dose pesante di antidepressivo. Mi spiego. Vivo ogni cosa con un'intensità atroce, che sia bella o brutta. Molto spesso tendo a donare ancora più intensità a quelle brutte. Ma comunque. Mi crogiolo nei pensieri, nei se, nei ma, vedo il bicchiere non mezzo vuoto ma rotto, prima di dormire sono perseguitata da fantasie e masturbazioni mentali. E invece in questi giorni nulla. Un pò di casino organizzativo, al massimo. Saluto persone come se non avessi fatto altro nella vita, abbraccio, sorrido. Vado a cene, dormo magari tardi ma senza distorcermi la visione del mondo con le mie stesse mani. E io mi conosco, non è da me. Prendere le cose con serenità. E me ne lamento pure? In effetti.

Ma le acque chete sono le più pericolose. E mi aspetto una sorpresona da me stessa coi fiocchi. Egnente, mi aspettavo brividi e piagnucolii, fervida immaginazione e notti insonni. Il massimo che ho registrato è stato qualche addormentamento tardivo. Il potere delle aspettative. Tu sei lì, pensi e ripensi per giorni, mesi, a quel grande giorno, e quando arriva ti si stampa in faccia un grande BOH.
Insomma, l'irrequietezza che mi contraddistingue pare si sia sciolta al sole di agosto.

Sono qui in un mare di valigie, a farmi una doccia fredda ogni dieci minuti, a ricontare i documenti, come se nulla fosse. Un giorno come un altro. E domani a quest'ora starò svolazzando probabilmente sopra l'oceano.


Chi mi ha svuotata delle mie paranoie? Mi sento un pò persa, maledizione.

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