lunedì 27 agosto 2012

God Bless America

Oggi è una settimana giusta giusta che sono qui. In effetti, è volata liscia come l'olio. Frenetica, tante cose da fare, ampie distanze e poco tempo, ma serena. Se penso a una settimana esatta fa, al momento in cui ero nella mia camera, con due lenzuola di cartone, nessuna federa, la casa vuota, la chiave incastrata nella porta e solamente me su cui contare.. diciamo che insomma, stavo per uscire e comprare sgabello e cappio.
Sette giorni dopo posso dire di avere delle coinquiline, delle amiche, e molta più consapevolezza.

Consapevolezza di dove sono, cosa faccio, come mi muovo. Causa paranoia cronica (per qualsiasi chiarimento contattare chi mi ha messa al mondo. Vi amo, per la cronaca) sono una persona molto responsabile. Si lo so che la gente lo dice a caso, ma io lo sono davvero. Quindi ho imparato strade, numeri di taxi, ore in cui è meglio tornare, persone di cui è meglio fidarsi e altre meno.
E' la mia stupidissima natura che mi porta a un costante overanalysing. 
In ogni caso, qui sembra sempre di vivere in Smallville o qualsiasi telefilm americano anni 90 sulla vita scolastica. Bicchieri rossi, Icecream a non finire, schifezze (la maggior parte delle volte gratis) di qualsiasi natura, letali ma invitanti come non mai, cheerleaders e giocatori di football, grassocci padri di famiglia con birra nella mano destra e noccioline nella sinistra che si emozionano per l'inno americano subito prima di una partita di baseball.

Ecco, parliamo del baseball. Una partita di quelle così, venerdi pomeriggio, con squadrette abbastanza inutili come può essere il Savona. Alle sei iniziano con il picnic (qui la cena è alle sei. Attaccatevi pure al cazz..campanello, se mangiate in mensa alle otto e tre minuti vi buttano fuori anche se avete ancora tre fette di pizza tutte insieme in bocca. Quindi, dicevo, pic nic alle sei composto da: hamburger, hot dog, sei o sette tipi di salse, maccheroni molli col pomodoro, fusilli rossi bianchi e verdi con sugo cremoso di peperoni in agrodolce. Na delizia sopraffina. Alchè, muniti di cappellino e birrozza, mascotte, popcorn, tabellone luminoso e musichette, parte l'inno. Che, dico, da noi alle partite non lo cantano nemmeno i calciatori perchè fanno fatica a imparare il testo, e qui tutto il pubblico si toglie il cappello, mano destra sul cuore e via con God Bless America. Mancava una lacrimuccia e i coriandoli, forse. I marinai e la bandiera c'erano, ve lo giuro.

Comunque, andando avanti, il baseball è nato per essere infinito. Nove inning che durano un tempo indefinito, ogni tanto tutti i giocatori escono dal campo e poi rientrano, ci sono delle pause in cui si fanno cose folli come gente che corre con i sacchi, su delle minimoto o persone vestite da personaggi dei cartoni passano tra la folla salutando. Tutto si conclude dopo circa tre ore con fuochi d'artificio. Ogni.singola.volta.
Della serie qui la crisi non se sente.
Siamo andati in dei pub, in queste sere. Se pensavamo di avere il primato dell'ubriacatura molesta, sbagliavamo di grosso. Qui la gente si ubriaca come se non ci fosse un domani, senza limiti nè confini, verso l'infinito e oltre. Vedi ragazze in flipflops, short di jeans che a stento contengono le loro cosce e pancia di fuori rovesciate sui marciapiedi come se nulla fosse, enormi football players con il collo dalla circonferenza di una sequoia mandare giù intrugli fatti di jackdaniels alla velocità della luce, vedi gente da bollino rosso nei bagni, ragazze dai lunghi capelli che urlano in ogni momento quando salutano le amiche. Insomma, il paradiso dell'adolescente medio.
Ogni giorno imparo cose nuove sull'America. Aggiungo alla mia lista:

11. I fuochi d'artificio servono sempre: dopo una partita di baseball e prima dell'inizio delle lezioni.
12. Le ciabatte estive aperte vanno portate col calzino. Meglio se bianco. Meglio se sopra la caviglia.
13. Non importa che fisico tu abbia, un paio di shorts inguinali vanno sempre bene.
14. Se mangi in una mensa trovi di tutto. Anche frutta e verdura. L'inculata è che c'è anche tutto il resto e tu NON PUOI resistere. Ci sono test clinici che lo confermano. Mi sono fatta un waffle fresco dopo cena. Con maple syrup, burro e zucchero a velo. Chiamatemi pure miss piggy.
15. Per una strana ragione le uova vanno solo in confezione da 12. O da 24. Se vuoi anche da 48.
16. Per ogni evenienza puoi trovare qualsiasi cosa surgelata. Forse anche un fidanzato.
17. Gli americani amano l'accento italiano quando parli inglese. Poi però ti prendono per il culo.
18. I taxisti vanno in giro con un cartello "Chiunque vomiti nel taxi deve pagare 75dollari di pulizia" e questo la dice lunga su quanto spesso capiti.
19. Puoi trovare italian toppings ovunque, che di italiano non hanno nemmeno il nome.
20. Il pullman giallo della scuola dei Simpson esiste davvero. Ed è degli anni 70, credo, a giudicare dalle condizioni in cui era quando ci ho fatto un giro.

E niente, qui è l'una di notte, mi sono ingozzata di Brigadeiros (dolcetto tipico brasiliano che la mia lovely brasilian friend ha cucinato per noi) e domani iniziano le lezioni. Francese alle 11.30. Già al mattino faccio confusione con l'inglese, ficcarci dentro il francese sarà una figata.

P.S. Parlare inglese tutto il giorno è la cosa più stancante che abbia mai fatto. Alla sera inizio a svarionare ficcando parole italiane ovunque o esprimendomi a gesti. Il bello è che gli altri internazionali mi capiscono.
Se domani prima dell'inzio delle lezioni non organizzo i miei pensieri in inglese la vedo molto dura.

God Bless America.

1 commento:

  1. io intanto continuo a leggerti e bada che mi aspetto un souvenir al tuo rientro, e bada che per souvenir non intendo qualche surfista :D in bocca al lupo, facci sapere.

    Uiz.

    RispondiElimina

God Bless America

Oggi è una settimana giusta giusta che sono qui. In effetti, è volata liscia come l'olio. Frenetica, tante cose da fare, ampie distanze e poco tempo, ma serena. Se penso a una settimana esatta fa, al momento in cui ero nella mia camera, con due lenzuola di cartone, nessuna federa, la casa vuota, la chiave incastrata nella porta e solamente me su cui contare.. diciamo che insomma, stavo per uscire e comprare sgabello e cappio.
Sette giorni dopo posso dire di avere delle coinquiline, delle amiche, e molta più consapevolezza.

Consapevolezza di dove sono, cosa faccio, come mi muovo. Causa paranoia cronica (per qualsiasi chiarimento contattare chi mi ha messa al mondo. Vi amo, per la cronaca) sono una persona molto responsabile. Si lo so che la gente lo dice a caso, ma io lo sono davvero. Quindi ho imparato strade, numeri di taxi, ore in cui è meglio tornare, persone di cui è meglio fidarsi e altre meno.
E' la mia stupidissima natura che mi porta a un costante overanalysing. 
In ogni caso, qui sembra sempre di vivere in Smallville o qualsiasi telefilm americano anni 90 sulla vita scolastica. Bicchieri rossi, Icecream a non finire, schifezze (la maggior parte delle volte gratis) di qualsiasi natura, letali ma invitanti come non mai, cheerleaders e giocatori di football, grassocci padri di famiglia con birra nella mano destra e noccioline nella sinistra che si emozionano per l'inno americano subito prima di una partita di baseball.

Ecco, parliamo del baseball. Una partita di quelle così, venerdi pomeriggio, con squadrette abbastanza inutili come può essere il Savona. Alle sei iniziano con il picnic (qui la cena è alle sei. Attaccatevi pure al cazz..campanello, se mangiate in mensa alle otto e tre minuti vi buttano fuori anche se avete ancora tre fette di pizza tutte insieme in bocca. Quindi, dicevo, pic nic alle sei composto da: hamburger, hot dog, sei o sette tipi di salse, maccheroni molli col pomodoro, fusilli rossi bianchi e verdi con sugo cremoso di peperoni in agrodolce. Na delizia sopraffina. Alchè, muniti di cappellino e birrozza, mascotte, popcorn, tabellone luminoso e musichette, parte l'inno. Che, dico, da noi alle partite non lo cantano nemmeno i calciatori perchè fanno fatica a imparare il testo, e qui tutto il pubblico si toglie il cappello, mano destra sul cuore e via con God Bless America. Mancava una lacrimuccia e i coriandoli, forse. I marinai e la bandiera c'erano, ve lo giuro.

Comunque, andando avanti, il baseball è nato per essere infinito. Nove inning che durano un tempo indefinito, ogni tanto tutti i giocatori escono dal campo e poi rientrano, ci sono delle pause in cui si fanno cose folli come gente che corre con i sacchi, su delle minimoto o persone vestite da personaggi dei cartoni passano tra la folla salutando. Tutto si conclude dopo circa tre ore con fuochi d'artificio. Ogni.singola.volta.
Della serie qui la crisi non se sente.
Siamo andati in dei pub, in queste sere. Se pensavamo di avere il primato dell'ubriacatura molesta, sbagliavamo di grosso. Qui la gente si ubriaca come se non ci fosse un domani, senza limiti nè confini, verso l'infinito e oltre. Vedi ragazze in flipflops, short di jeans che a stento contengono le loro cosce e pancia di fuori rovesciate sui marciapiedi come se nulla fosse, enormi football players con il collo dalla circonferenza di una sequoia mandare giù intrugli fatti di jackdaniels alla velocità della luce, vedi gente da bollino rosso nei bagni, ragazze dai lunghi capelli che urlano in ogni momento quando salutano le amiche. Insomma, il paradiso dell'adolescente medio.
Ogni giorno imparo cose nuove sull'America. Aggiungo alla mia lista:

11. I fuochi d'artificio servono sempre: dopo una partita di baseball e prima dell'inizio delle lezioni.
12. Le ciabatte estive aperte vanno portate col calzino. Meglio se bianco. Meglio se sopra la caviglia.
13. Non importa che fisico tu abbia, un paio di shorts inguinali vanno sempre bene.
14. Se mangi in una mensa trovi di tutto. Anche frutta e verdura. L'inculata è che c'è anche tutto il resto e tu NON PUOI resistere. Ci sono test clinici che lo confermano. Mi sono fatta un waffle fresco dopo cena. Con maple syrup, burro e zucchero a velo. Chiamatemi pure miss piggy.
15. Per una strana ragione le uova vanno solo in confezione da 12. O da 24. Se vuoi anche da 48.
16. Per ogni evenienza puoi trovare qualsiasi cosa surgelata. Forse anche un fidanzato.
17. Gli americani amano l'accento italiano quando parli inglese. Poi però ti prendono per il culo.
18. I taxisti vanno in giro con un cartello "Chiunque vomiti nel taxi deve pagare 75dollari di pulizia" e questo la dice lunga su quanto spesso capiti.
19. Puoi trovare italian toppings ovunque, che di italiano non hanno nemmeno il nome.
20. Il pullman giallo della scuola dei Simpson esiste davvero. Ed è degli anni 70, credo, a giudicare dalle condizioni in cui era quando ci ho fatto un giro.

E niente, qui è l'una di notte, mi sono ingozzata di Brigadeiros (dolcetto tipico brasiliano che la mia lovely brasilian friend ha cucinato per noi) e domani iniziano le lezioni. Francese alle 11.30. Già al mattino faccio confusione con l'inglese, ficcarci dentro il francese sarà una figata.

P.S. Parlare inglese tutto il giorno è la cosa più stancante che abbia mai fatto. Alla sera inizio a svarionare ficcando parole italiane ovunque o esprimendomi a gesti. Il bello è che gli altri internazionali mi capiscono.
Se domani prima dell'inzio delle lezioni non organizzo i miei pensieri in inglese la vedo molto dura.

God Bless America.

1 commento:

  1. io intanto continuo a leggerti e bada che mi aspetto un souvenir al tuo rientro, e bada che per souvenir non intendo qualche surfista :D in bocca al lupo, facci sapere.

    Uiz.

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