venerdì 14 settembre 2012

Nuove stanze

Egnente, chi l'avrebbe mai detto. Sono la contraddizione fatta a persona. Se penso che due o tre settimane prima di partire mi struggevo per accalappiarmi la stanza singola in appartamento mi vorrei sotterrare. Ero in appartamento, avevo la mia singola, il mio bagno. Eppure, tutti erano qui, nel dormitorio. E niente, un impulso irrefrenabile mi martellava nel cervello: vai, corri, spogliati delle tue paranoie, fregatene del bagno in comune, della stanza più piccola e doppia, fregatene di tutto, liberati di tutto quello che finora ti ha ristretto la mente e fatto attorcigliare lo stomaco, vai, impacchetta tutto e trasloca. Tempo due giorni ho avuto l'approvazione e (faticosamente) ho trascinato la mia roba all'Alumni Quad. La mia coinquilina coreana è adorabile, il mio lettino è adorabile, la mia finestrella è adorabile. Quando parlo con qualcuno e dico che mi sono trasferita qui la domanda è sempre quella "Why the hell did you move?!" ed è probabilmente quello che avrei chiesto io a me stessa meno di un mese fa. Ma adesso non mi manca davvero nulla. Whatsapp: "dinner? I am starving", apro la porta e sorrido. Tempo due scalini e incontro chiunque, chiacchiero, conosco, scruto, sorrido di nuovo. Mi sento viva e non sto facendo nulla di che per sentirmici. Semplicemente vivo e mi ritrovo benissimo nella mia pelle. Sono ogni giorno più stanca, faccio tremila cose nel tempo in cui di solito ne faccio due e mezzo perchè la terza la lascio a metà, ma ho sempre più voglia di fare, vedere e annusare. Per esempio ora mi sto addormentando sulla tastiera ma stasera si festeggia il mio trasloco. Vorrai mica non uscire?


Ps. Mi mancate tutti, ogni giorno. Mi manca casa nei suoi piccoli dettagli, ma continua ad essere un mancare sereno, felice, spensierato. In fondo, se mi viene un pò di malinconia mi ingozzo di brownies.

2 commenti:

Nuove stanze

Egnente, chi l'avrebbe mai detto. Sono la contraddizione fatta a persona. Se penso che due o tre settimane prima di partire mi struggevo per accalappiarmi la stanza singola in appartamento mi vorrei sotterrare. Ero in appartamento, avevo la mia singola, il mio bagno. Eppure, tutti erano qui, nel dormitorio. E niente, un impulso irrefrenabile mi martellava nel cervello: vai, corri, spogliati delle tue paranoie, fregatene del bagno in comune, della stanza più piccola e doppia, fregatene di tutto, liberati di tutto quello che finora ti ha ristretto la mente e fatto attorcigliare lo stomaco, vai, impacchetta tutto e trasloca. Tempo due giorni ho avuto l'approvazione e (faticosamente) ho trascinato la mia roba all'Alumni Quad. La mia coinquilina coreana è adorabile, il mio lettino è adorabile, la mia finestrella è adorabile. Quando parlo con qualcuno e dico che mi sono trasferita qui la domanda è sempre quella "Why the hell did you move?!" ed è probabilmente quello che avrei chiesto io a me stessa meno di un mese fa. Ma adesso non mi manca davvero nulla. Whatsapp: "dinner? I am starving", apro la porta e sorrido. Tempo due scalini e incontro chiunque, chiacchiero, conosco, scruto, sorrido di nuovo. Mi sento viva e non sto facendo nulla di che per sentirmici. Semplicemente vivo e mi ritrovo benissimo nella mia pelle. Sono ogni giorno più stanca, faccio tremila cose nel tempo in cui di solito ne faccio due e mezzo perchè la terza la lascio a metà, ma ho sempre più voglia di fare, vedere e annusare. Per esempio ora mi sto addormentando sulla tastiera ma stasera si festeggia il mio trasloco. Vorrai mica non uscire?


Ps. Mi mancate tutti, ogni giorno. Mi manca casa nei suoi piccoli dettagli, ma continua ad essere un mancare sereno, felice, spensierato. In fondo, se mi viene un pò di malinconia mi ingozzo di brownies.

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