domenica 3 marzo 2013

Nuovi territori del bruciamento di ciccia


Da gennaio in poi parte ogni anno la solita corsa alla prova costume, la prova pantaloncino di pizzo, la prova canottierina scollata, quella che fa dannare milioni di donne, guardando con ansia bovina il calendario quando ormai si galoppa verso metà marzo e si hanno sulle spalle cosce svariati cuscinetti di ciccia non graditi. Che tu sia grassa quanto un fil di ferro ma ti veda come la sorella gemella che Ferrara non ha mai avuto, che tu sia fatta a forma di pera, che tu abbia il triplo mento come Peter Griffin, che tu abbia degli sbalzi di peso come Britney Spears nei tempi migliori, poco importa, le pugnette mentali ti accompagneranno sempre e per sempre, l’unica cosa di cui ho la certezza che abbia vita eterna è quindi la pugnetta sul peso. Che fare quindi?
Non voglio cadere nel banale proponendovi la dieta degli ultimi due mesi, dove sgranocchi miglio come le mie antiche cocorite (pace all’anima loro), ciucci un kiwi a cena e sostieni anche a gran voce di seguire una dieta equilibrata. Perché no, una dieta in cui salti i pasti, ti ingozzi anche di due barrette proteiche a metà pomeriggio e ingurgiti due o tre lassativi alla sera come fossero caramelle tuttiigusti+1 non è una dieta equilibrata, non lasciatevi convincere.
Nemmeno la fettina impanata di seitan, vegana al duemila percento, che sa di cartone gommoso, non è una grande alternativa. E per finire dichiarate guerra anche voi al tofu, che io sono sicura sia stucco di imbianchino spacciato per alimento vegano e salutare.

Quindi, sorvolando su tutto questo, volevo parlare del nuovo modo con cui esemplari di sesso femminile di tutto il mondo scuotono felici anche e bacini, sudando come in spiaggia a Riccione il 15 agosto, la faccia paonazza e i capelli incollati alla faccia come dopo una doccia. 

Volevo introdurvi tutti nel meraviglioso mondo della zumba.
L’approccio a zumba è semplice, poco impegnativo, ti senti una valletta di Passaparola in dieci secondi senza mai essere passata per i corridoi di zoccoland..di Mediaset.
Non necessiti di particolare abbigliamento, tanto in ogni caso sarai solo tu e un altro branco di irriducibili, in un range di età che va dai 20 ai 60. Inutile dire che se sei più verso i 20 hai anche il vantaggio di sentirti meglio di una ballerini di Amici.
Comunque, avendo io provato svariati corsi, posso assicurarvi che quelli tenuti dal manzo di turno sono decisamente più interessanti. Non tanto per lui, che nonostante in alcuni casi sia anche parecchio caruccio da osservare da dietro, ti guarda come un vegetariano guarderebbe un hamburger, ma perché l’approccio dell’uomo alla zumba è molto più goliardico. (E come non potrebbe, quando ci sono in gioco esseri pelomuniti tutto lo è)
Per farvi qualche esempio, con l’istruttore maschio si può (e si deve) nell’ordine: interrompere un pezzo per farselo tutto girando a braccetto come nelle sagre di paese, urlare “zumba!!1!” con grande entusiasmo alla fine di un passo, accompagnare ogni balletto da urletti incitatori, fare finta di suonare una chitarra mentre si alza la gamba verso la spalla, sentirsi dire “forza ragazze, shakerate quei sederi!!1!”. Nulla di più esilarante.

Sono quelle lezioni in cui ritrovi alla mezz’ora con la canottiera che sembra uscita fresca di lavatrice, i ciuffi di capelli incollati al collo e alla faccia, la bocca secca e la temperatura interna di 58 gradi con umidità al 99%. Ma non importa, perché al successivo “zumbaaaa!” dell’istruttore vedrai la signora accanto a te che scuote le tette come nel pezzo di Burlesque più in voga del momento, e non vorresti mai fare la figura del pesce lesso, a nemmeno 23 anni.
(In una delle palestre che ho provato avevo sempre accanto una donna sulla quarantina, bionda e liscia, palestrata al punto giusto, che non sbagliava mai un passo. Mi dava una merda incredibile. Soprannominata J.Lo per la pettinatura a codini che molto spesso sfoggiava)

Insomma, la zumba è l’ultima frontiera del sudore, per farti tornare a casa senza polmoni ma con l’animo leggero. E la cosa bella è che fa bene anche all’umore.
Provare per credere. 

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Nuovi territori del bruciamento di ciccia


Da gennaio in poi parte ogni anno la solita corsa alla prova costume, la prova pantaloncino di pizzo, la prova canottierina scollata, quella che fa dannare milioni di donne, guardando con ansia bovina il calendario quando ormai si galoppa verso metà marzo e si hanno sulle spalle cosce svariati cuscinetti di ciccia non graditi. Che tu sia grassa quanto un fil di ferro ma ti veda come la sorella gemella che Ferrara non ha mai avuto, che tu sia fatta a forma di pera, che tu abbia il triplo mento come Peter Griffin, che tu abbia degli sbalzi di peso come Britney Spears nei tempi migliori, poco importa, le pugnette mentali ti accompagneranno sempre e per sempre, l’unica cosa di cui ho la certezza che abbia vita eterna è quindi la pugnetta sul peso. Che fare quindi?
Non voglio cadere nel banale proponendovi la dieta degli ultimi due mesi, dove sgranocchi miglio come le mie antiche cocorite (pace all’anima loro), ciucci un kiwi a cena e sostieni anche a gran voce di seguire una dieta equilibrata. Perché no, una dieta in cui salti i pasti, ti ingozzi anche di due barrette proteiche a metà pomeriggio e ingurgiti due o tre lassativi alla sera come fossero caramelle tuttiigusti+1 non è una dieta equilibrata, non lasciatevi convincere.
Nemmeno la fettina impanata di seitan, vegana al duemila percento, che sa di cartone gommoso, non è una grande alternativa. E per finire dichiarate guerra anche voi al tofu, che io sono sicura sia stucco di imbianchino spacciato per alimento vegano e salutare.

Quindi, sorvolando su tutto questo, volevo parlare del nuovo modo con cui esemplari di sesso femminile di tutto il mondo scuotono felici anche e bacini, sudando come in spiaggia a Riccione il 15 agosto, la faccia paonazza e i capelli incollati alla faccia come dopo una doccia. 

Volevo introdurvi tutti nel meraviglioso mondo della zumba.
L’approccio a zumba è semplice, poco impegnativo, ti senti una valletta di Passaparola in dieci secondi senza mai essere passata per i corridoi di zoccoland..di Mediaset.
Non necessiti di particolare abbigliamento, tanto in ogni caso sarai solo tu e un altro branco di irriducibili, in un range di età che va dai 20 ai 60. Inutile dire che se sei più verso i 20 hai anche il vantaggio di sentirti meglio di una ballerini di Amici.
Comunque, avendo io provato svariati corsi, posso assicurarvi che quelli tenuti dal manzo di turno sono decisamente più interessanti. Non tanto per lui, che nonostante in alcuni casi sia anche parecchio caruccio da osservare da dietro, ti guarda come un vegetariano guarderebbe un hamburger, ma perché l’approccio dell’uomo alla zumba è molto più goliardico. (E come non potrebbe, quando ci sono in gioco esseri pelomuniti tutto lo è)
Per farvi qualche esempio, con l’istruttore maschio si può (e si deve) nell’ordine: interrompere un pezzo per farselo tutto girando a braccetto come nelle sagre di paese, urlare “zumba!!1!” con grande entusiasmo alla fine di un passo, accompagnare ogni balletto da urletti incitatori, fare finta di suonare una chitarra mentre si alza la gamba verso la spalla, sentirsi dire “forza ragazze, shakerate quei sederi!!1!”. Nulla di più esilarante.

Sono quelle lezioni in cui ritrovi alla mezz’ora con la canottiera che sembra uscita fresca di lavatrice, i ciuffi di capelli incollati al collo e alla faccia, la bocca secca e la temperatura interna di 58 gradi con umidità al 99%. Ma non importa, perché al successivo “zumbaaaa!” dell’istruttore vedrai la signora accanto a te che scuote le tette come nel pezzo di Burlesque più in voga del momento, e non vorresti mai fare la figura del pesce lesso, a nemmeno 23 anni.
(In una delle palestre che ho provato avevo sempre accanto una donna sulla quarantina, bionda e liscia, palestrata al punto giusto, che non sbagliava mai un passo. Mi dava una merda incredibile. Soprannominata J.Lo per la pettinatura a codini che molto spesso sfoggiava)

Insomma, la zumba è l’ultima frontiera del sudore, per farti tornare a casa senza polmoni ma con l’animo leggero. E la cosa bella è che fa bene anche all’umore.
Provare per credere. 

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