venerdì 7 ottobre 2011

Sincerità, o ingenuità?

Crogiolandomi in questa prima vera giornata di autunno, con il mio fidato aerosol di fianco al pc, mi delizio con Ludovico Einaudi. Mmmh.
Ho amato questa giornata ventosa, assolata ma con i suoi soffi di vento pungenti, i primi che sussurrano l'arrivo dell'autunno, di qualcosa di nuovo, che si porterà via l'estate, l'afa, tutto ciò che di caldo e appiccicoso è rimasto, che ci ingombra e ci fa sentire goffi.
Stavo riflettendo su di un discorso che mi ha fatto l'Amica, qualche giorno fa.
Ed è stato uno di quei discorsi da secchiata d'acqua in faccia.
Uno di quei discorsi in cui ti senti presa a schiaffi dalla vita.
Come quando ti dicono che Babbo Natale non esiste.
Comunque, lei sostiene che nessuno sia mai sincero. 
Che anche la persona più onesta e fidata, nasconde qualcosa.
Alle persone che ama, ovviamente.
Nel rispetto degli altri, ma si nasconde qualcosa.
Qualche pensiero, qualche gesto, qualche sguardo.
E che le cose funzionano così.
Sono sempre andate così e andranno per sempre così.
Quindi è inutile che io mi crogioli nel senso di colpa e nell'autocommiserazione se nascondo una parola a mia madre, un pettegolezzo ad un'amica, o se la moglie nasconde una risata innocente al marito.
In inglese le chiamano white lies. 
Bugie a fin di bene.
Piccole omissioni, che il mondo fa ogni giorno per il quieto vivere.
Eppure, c'è qualcosa di sporco in tutto questo.
Ma lo vedo solo io?
E io che ho sempre creduto che le relazioni di ogni tipo si basassero sull'onestà.
E lei che mi risponde che non è mancanza di onestà, ma amore.
Omettere qualcosa per amore dell'altro.
Per vivere sereni.
Per non fare impazzire di preoccupazione la madre.
O di irritazione l'amica.
O di gelosia il marito.
Ma funziona davvero così?
E le poche persone che ancora non lo sanno e sono totalmente linde, pure, anime candide, se la prendono in quel posto?
Qualcosa mi dice di si.

Eppure, io continuo a pensarla a modo mio.
E mi sento irrequieta, come al solito.
Forse perchè la serenità in me non esiste. 

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Sincerità, o ingenuità?

Crogiolandomi in questa prima vera giornata di autunno, con il mio fidato aerosol di fianco al pc, mi delizio con Ludovico Einaudi. Mmmh.
Ho amato questa giornata ventosa, assolata ma con i suoi soffi di vento pungenti, i primi che sussurrano l'arrivo dell'autunno, di qualcosa di nuovo, che si porterà via l'estate, l'afa, tutto ciò che di caldo e appiccicoso è rimasto, che ci ingombra e ci fa sentire goffi.
Stavo riflettendo su di un discorso che mi ha fatto l'Amica, qualche giorno fa.
Ed è stato uno di quei discorsi da secchiata d'acqua in faccia.
Uno di quei discorsi in cui ti senti presa a schiaffi dalla vita.
Come quando ti dicono che Babbo Natale non esiste.
Comunque, lei sostiene che nessuno sia mai sincero. 
Che anche la persona più onesta e fidata, nasconde qualcosa.
Alle persone che ama, ovviamente.
Nel rispetto degli altri, ma si nasconde qualcosa.
Qualche pensiero, qualche gesto, qualche sguardo.
E che le cose funzionano così.
Sono sempre andate così e andranno per sempre così.
Quindi è inutile che io mi crogioli nel senso di colpa e nell'autocommiserazione se nascondo una parola a mia madre, un pettegolezzo ad un'amica, o se la moglie nasconde una risata innocente al marito.
In inglese le chiamano white lies. 
Bugie a fin di bene.
Piccole omissioni, che il mondo fa ogni giorno per il quieto vivere.
Eppure, c'è qualcosa di sporco in tutto questo.
Ma lo vedo solo io?
E io che ho sempre creduto che le relazioni di ogni tipo si basassero sull'onestà.
E lei che mi risponde che non è mancanza di onestà, ma amore.
Omettere qualcosa per amore dell'altro.
Per vivere sereni.
Per non fare impazzire di preoccupazione la madre.
O di irritazione l'amica.
O di gelosia il marito.
Ma funziona davvero così?
E le poche persone che ancora non lo sanno e sono totalmente linde, pure, anime candide, se la prendono in quel posto?
Qualcosa mi dice di si.

Eppure, io continuo a pensarla a modo mio.
E mi sento irrequieta, come al solito.
Forse perchè la serenità in me non esiste. 

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