domenica 26 febbraio 2012

Il comodino di Alessandra.

Oggi mi sono svegliata un pò intellettuale con l'occhiale messo di traverso sul naso. (Quello ce l'ho davvero, forse è il caso di stringere le..stanghette.) E forse quell'angolo sfocato dello schermo del pc non è una mosca schiacciata ma una bella ditata sulla lente. Ma perchè non riesco a fermarmi e mi arrendo alla mia incontinenza verbale?
Comunque, oggi sono in vena di fare una rassegna stampa della mia libreria, anche se in questo periodo il tempo di leggere è limitato alle noiose tratte in treno e a comatosi stati pre-addormentamento.

Katherine Pancol - Il walzer lento delle tartarughe


"Ascoltando, osservando, annusando. E' così che non si invecchia. Invecchiamo quando ci rinchiudiamo, quando rifiutiamo di vedere, di sentire, di respirare. Vita e scrittura vanno spesso di pari passo."
Andando in ordine temporale, questo è l'ultimo che sto leggendo. Non so ancora la fine, quindi forse è presto per dare un giudizio, contando anche che questo piacevole libro è il secondo di una trilogia e io non ho letto il primo. E' un romanzo scorrevole, a tratti delicato, che esplora le psicologie e le emozioni di ogni personaggio come se fossero lì in piedi, uno dietro l'altro, e da qualche parte esistessero davvero. Con maestria l'autrice descrive espressioni, smorfie, sorrisi, tentennamenti e ire con sorprendente realismo. In un racconto dove la protagonista è sempre stata una forte donna relegata nell'ombra della sorella, del marito e delle figlie, si può anche riassaporare con dolcezza la magia di Parigi e Londra.


Alda Merini - La pazza della porta accanto


"E allora il poeta deve parlare, deve prendere questa materia incandescente che è la vita di tutti i giorni, e farne oro colato.."
Uno stupendo monologo della Merini, che parla di vita, di poesia e di amore solo come lei è in grado di fare. Uno stream of consciousness fino all'ultimo respiro, che racconta la vita di una donna che è intrecciata profondamente con la vita della poesia. Una donna per cui le parole tessono la realtà di tutti i giorni, in cui qualsiasi gesto è tradotto in arte e poesia. Da leggere tutto d'un fiato, e da sottolineare tutto per andarsi a rileggere qualche frase quando si ha bisogno di lei.


Chiara Cecilia Santamaria - Quello che le mamme non dicono

"Dire che non ho dormito quella notte sarebbe scontato. [...] Abbiamo fatto una cosa stupida, che è salutare la casa. I suoi spazi solo nostri. Sapere che saremmo tornati in tre era una consapevolezza sottile e pervasiva.."
Ho scoperto il blog di questa giovane scrittrice-neomamma-giornalista ma soprattutto donna, e non sono più riuscita a staccarmene. Ci torno quotidianamente per cercare updates e non ho potuto fare a meno che trotterellare per Milano alla ricerca del suo libro. Che dire, nella mente mi vengono in mente una miriade di aggettivi: esilarante, dolce, realistico, schietto, buffo, sincero, un pò bittersweet ma molto più sweet che bitter, capace di svegliare in te gli stessi pensieri e gli stessi turbamenti che il pensiero di una gravidanza può portare a galla. Ho riso fino alle lacrime in alcuni tratti (credo che non dimenticherò mai quello sui Teletubbies),spesso a tarda notte ripetendomi "ancora una pagina e spengo la luce", ho riflettuto molto su altri, mi sono sentita un pò lei in tanti altri. Un libro per giovani donne ma anche no, per mamme ma anche no, strepitosamente sincero su quel mondo troppo spesso stereotipato e roseo che è la scoperta di aspettare una creatura e tutto il turbine che ne consegue. Una scoperta dell'anno, non posso che consigliarlo con tutto l'entusiasmo che conosco.


Daria Bignardi - Non vi lascerò orfani


"Questo è la morte, oltre alla mancanza di chi non c'è più. E' la vita, con tutti i suoi ricordi. E amore. Tutto l'amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato"
Una storia vera e persistente di una famiglia. L'incontro con la morte, i ricordi di una vita che riaffiorano dolorosamente, i sorrisi tirati ricordando le cose buffe. Perchè non c'è nulla di tanto potente quanto la morte che riporti in vita tutto quello che è stato. Devo ammettere che qualche lacrimuccia era lì lì per cadere, durante la lettura. Mi è piaciuto molto, sarà che nella descrizione della mamma ci ho ritrovato molto la descrizione della mia. Anneddoti buffi e tristi si mescolano in una grande tavolozza che pian piano forma il dipinto di una famiglia che potrebbe essere come tante, ma è unica.

Niccolò Ammaniti - Che la festa cominci


"Durante la notte della celebrazione usciremo allo scoperto e attaccheremo i sovietici, ci prenderemo quello che abbiamo bisogno per sopravvivere"
Che dire. In pieno stile Ammaniti, un libro disarmante, surreale ma mai così vero. Un ritratto esagerato ma non troppo della faziosità degli alti ambienti romani. Un torrente di follie che si mescolano perfettamente con la realtà, un preludio esilarante del gran finale che è la festa, in cui accadrà l'impossibile (o tutto il possibile). Scrittori, attori, una banda di dissidenti, le strade romane, i parchi, gli amori, le corruzioni, la vita. Tutto ciò che è la vita ai giorni nostri è dipinto in questa sgangherata storia, a prima vista una favola futuristica ma in realtà uno spaccato della società moderna. Da ridere e piangere, da riflettere e additare, da sconvolgersi e lasciarsi trasportare dal fiume in piena di eventi che in un crescendo porta al boato del gran finale.



Devo dire che ho parlato solo di libri che mi garbano. E che mi hanno fatta divertire ed emozionare. Ma prometto che prima o poi scriverò un post molto criticone. Per mettervi in guardia a non immergervi in letture che poco hanno a che fare con la leggerezza.

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Il comodino di Alessandra.

Oggi mi sono svegliata un pò intellettuale con l'occhiale messo di traverso sul naso. (Quello ce l'ho davvero, forse è il caso di stringere le..stanghette.) E forse quell'angolo sfocato dello schermo del pc non è una mosca schiacciata ma una bella ditata sulla lente. Ma perchè non riesco a fermarmi e mi arrendo alla mia incontinenza verbale?
Comunque, oggi sono in vena di fare una rassegna stampa della mia libreria, anche se in questo periodo il tempo di leggere è limitato alle noiose tratte in treno e a comatosi stati pre-addormentamento.

Katherine Pancol - Il walzer lento delle tartarughe


"Ascoltando, osservando, annusando. E' così che non si invecchia. Invecchiamo quando ci rinchiudiamo, quando rifiutiamo di vedere, di sentire, di respirare. Vita e scrittura vanno spesso di pari passo."
Andando in ordine temporale, questo è l'ultimo che sto leggendo. Non so ancora la fine, quindi forse è presto per dare un giudizio, contando anche che questo piacevole libro è il secondo di una trilogia e io non ho letto il primo. E' un romanzo scorrevole, a tratti delicato, che esplora le psicologie e le emozioni di ogni personaggio come se fossero lì in piedi, uno dietro l'altro, e da qualche parte esistessero davvero. Con maestria l'autrice descrive espressioni, smorfie, sorrisi, tentennamenti e ire con sorprendente realismo. In un racconto dove la protagonista è sempre stata una forte donna relegata nell'ombra della sorella, del marito e delle figlie, si può anche riassaporare con dolcezza la magia di Parigi e Londra.


Alda Merini - La pazza della porta accanto


"E allora il poeta deve parlare, deve prendere questa materia incandescente che è la vita di tutti i giorni, e farne oro colato.."
Uno stupendo monologo della Merini, che parla di vita, di poesia e di amore solo come lei è in grado di fare. Uno stream of consciousness fino all'ultimo respiro, che racconta la vita di una donna che è intrecciata profondamente con la vita della poesia. Una donna per cui le parole tessono la realtà di tutti i giorni, in cui qualsiasi gesto è tradotto in arte e poesia. Da leggere tutto d'un fiato, e da sottolineare tutto per andarsi a rileggere qualche frase quando si ha bisogno di lei.


Chiara Cecilia Santamaria - Quello che le mamme non dicono

"Dire che non ho dormito quella notte sarebbe scontato. [...] Abbiamo fatto una cosa stupida, che è salutare la casa. I suoi spazi solo nostri. Sapere che saremmo tornati in tre era una consapevolezza sottile e pervasiva.."
Ho scoperto il blog di questa giovane scrittrice-neomamma-giornalista ma soprattutto donna, e non sono più riuscita a staccarmene. Ci torno quotidianamente per cercare updates e non ho potuto fare a meno che trotterellare per Milano alla ricerca del suo libro. Che dire, nella mente mi vengono in mente una miriade di aggettivi: esilarante, dolce, realistico, schietto, buffo, sincero, un pò bittersweet ma molto più sweet che bitter, capace di svegliare in te gli stessi pensieri e gli stessi turbamenti che il pensiero di una gravidanza può portare a galla. Ho riso fino alle lacrime in alcuni tratti (credo che non dimenticherò mai quello sui Teletubbies),spesso a tarda notte ripetendomi "ancora una pagina e spengo la luce", ho riflettuto molto su altri, mi sono sentita un pò lei in tanti altri. Un libro per giovani donne ma anche no, per mamme ma anche no, strepitosamente sincero su quel mondo troppo spesso stereotipato e roseo che è la scoperta di aspettare una creatura e tutto il turbine che ne consegue. Una scoperta dell'anno, non posso che consigliarlo con tutto l'entusiasmo che conosco.


Daria Bignardi - Non vi lascerò orfani


"Questo è la morte, oltre alla mancanza di chi non c'è più. E' la vita, con tutti i suoi ricordi. E amore. Tutto l'amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato"
Una storia vera e persistente di una famiglia. L'incontro con la morte, i ricordi di una vita che riaffiorano dolorosamente, i sorrisi tirati ricordando le cose buffe. Perchè non c'è nulla di tanto potente quanto la morte che riporti in vita tutto quello che è stato. Devo ammettere che qualche lacrimuccia era lì lì per cadere, durante la lettura. Mi è piaciuto molto, sarà che nella descrizione della mamma ci ho ritrovato molto la descrizione della mia. Anneddoti buffi e tristi si mescolano in una grande tavolozza che pian piano forma il dipinto di una famiglia che potrebbe essere come tante, ma è unica.

Niccolò Ammaniti - Che la festa cominci


"Durante la notte della celebrazione usciremo allo scoperto e attaccheremo i sovietici, ci prenderemo quello che abbiamo bisogno per sopravvivere"
Che dire. In pieno stile Ammaniti, un libro disarmante, surreale ma mai così vero. Un ritratto esagerato ma non troppo della faziosità degli alti ambienti romani. Un torrente di follie che si mescolano perfettamente con la realtà, un preludio esilarante del gran finale che è la festa, in cui accadrà l'impossibile (o tutto il possibile). Scrittori, attori, una banda di dissidenti, le strade romane, i parchi, gli amori, le corruzioni, la vita. Tutto ciò che è la vita ai giorni nostri è dipinto in questa sgangherata storia, a prima vista una favola futuristica ma in realtà uno spaccato della società moderna. Da ridere e piangere, da riflettere e additare, da sconvolgersi e lasciarsi trasportare dal fiume in piena di eventi che in un crescendo porta al boato del gran finale.



Devo dire che ho parlato solo di libri che mi garbano. E che mi hanno fatta divertire ed emozionare. Ma prometto che prima o poi scriverò un post molto criticone. Per mettervi in guardia a non immergervi in letture che poco hanno a che fare con la leggerezza.

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