venerdì 7 dicembre 2012

Sgoccioli.




13 giorni rimasti ad Albany.
20 negli Stati Uniti.
Scrivo come al solito dalla mia vecchiotta scrivania, Waterbury Hall, stanza 306.
Dio come non dimenticherò questo loculo dalla finestra che non riesco mai ad aprire, (e quando ci riesco mi strappo due o tre muscoli della spalla), dal materasso foderato da qualcosa di lucido e scivoloso così le mie lenzuola di microfibra alla sera sono perfette e al mattino sembra che otto gatti abbiano giocato nel mio letto, (Badate che ho detto gatti e giocare. La mia fantasia sarebbe potuta andare molto più lontano), dai cassetti perennemente incastrati che una volta a forza di tirare mi è venuto via tutto.
Mi mancherà chiamare questo posto casa, tornarci dopo un weekend via e accasciarmi sul letto come quando si torna davvero, a casa.
Come vedete la settimana scorsa ha nevicato.
Prima e (chissà) ultima nevicata che abbiamo visto ad Albany.
Era esattamente la notte tra il 30 novembre e il primo dicembre, per essere precisi era l'una di notte e noi fuggivamo dall'house party di fronte al dormitorio perchè era arrivata la polizia.
Ehm.
Poco poetico lo so.
Ma divertente come non mai, posso assicurarvelo.
Abbiamo giocato nella neve in collant e cappottino autunnale all'una di notte.
Roba che se lo sa mia madr...Ops.



Mi mancherà persino passare la mia Suny Card all'entrata a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Tornare a casa dopo due fette di pizza da Di Carlito's, o una barcata di noodles dal cinese all'angolo.
Nel weekend abbiamo progettato e fatto realizzare delle magliette tutte uguali con il motto di questi quattro mesi.
Qualcosa di dolce e zuccheroso? Tipo vi vorrò bene per sempre?
Non esattamente.
Eccovele qui.


Insomma, ognuno ha i suoi modi per dirsi ti voglio bene, no?
Voi poi non lo sapete, ma dopo aver scritto queste due righe e postato la foto sono rimasta tipo trenta secondi a scrutarmi. Nella foto, dico.
Non esiste una parte di me che non sia ricoperta da un sottile strato di grasso.
Tranne la faccia, quella è direttamente farcita da due ghiande nelle guance come se fossi Cip.
O forse Ciop. Quello un pò più rinco.
Ringrazio di aver preso la decisione di andare in America nel primo semestre, così quando torno non sarò costretta a sfoggiare bikini inglobati nelle mie nuove e sfavillanti maniglie dell'amore, ma trascinerò la mia ciccetta in esubero ben nascosta dal parka.
La domanda del secolo è: tornerò mai normale?
Non ho idea della quantità precisa di chili (ma tranquilli: il simpatico ometto che io chiamo Padre vuole portare una bilancia in aereoporto il giorno del mio ritorno, giusto per essere sicuri), ma ho constatato che si possono avere rotolini anche dove non pensavo potessero esistere.
Tipo dietro al collo quando piego la testa.
O sulle spalle.
O sulla schiena quando mi giro a destra e a sinistra.
A voja di fare zumba, avrei dovuto darmi al boot camp, maledizione.

Comunque, in attesa di sapere se mi ci vorrà una rapida lipo o semplicemente qualche mese di cibo normale,
posso dire di essere ingrassata e felice.

Ps. mi dispiace davvero tanto per voi che dovete sorbirvi il mio blaterare di ciccia.



2 commenti:

Sgoccioli.




13 giorni rimasti ad Albany.
20 negli Stati Uniti.
Scrivo come al solito dalla mia vecchiotta scrivania, Waterbury Hall, stanza 306.
Dio come non dimenticherò questo loculo dalla finestra che non riesco mai ad aprire, (e quando ci riesco mi strappo due o tre muscoli della spalla), dal materasso foderato da qualcosa di lucido e scivoloso così le mie lenzuola di microfibra alla sera sono perfette e al mattino sembra che otto gatti abbiano giocato nel mio letto, (Badate che ho detto gatti e giocare. La mia fantasia sarebbe potuta andare molto più lontano), dai cassetti perennemente incastrati che una volta a forza di tirare mi è venuto via tutto.
Mi mancherà chiamare questo posto casa, tornarci dopo un weekend via e accasciarmi sul letto come quando si torna davvero, a casa.
Come vedete la settimana scorsa ha nevicato.
Prima e (chissà) ultima nevicata che abbiamo visto ad Albany.
Era esattamente la notte tra il 30 novembre e il primo dicembre, per essere precisi era l'una di notte e noi fuggivamo dall'house party di fronte al dormitorio perchè era arrivata la polizia.
Ehm.
Poco poetico lo so.
Ma divertente come non mai, posso assicurarvelo.
Abbiamo giocato nella neve in collant e cappottino autunnale all'una di notte.
Roba che se lo sa mia madr...Ops.



Mi mancherà persino passare la mia Suny Card all'entrata a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Tornare a casa dopo due fette di pizza da Di Carlito's, o una barcata di noodles dal cinese all'angolo.
Nel weekend abbiamo progettato e fatto realizzare delle magliette tutte uguali con il motto di questi quattro mesi.
Qualcosa di dolce e zuccheroso? Tipo vi vorrò bene per sempre?
Non esattamente.
Eccovele qui.


Insomma, ognuno ha i suoi modi per dirsi ti voglio bene, no?
Voi poi non lo sapete, ma dopo aver scritto queste due righe e postato la foto sono rimasta tipo trenta secondi a scrutarmi. Nella foto, dico.
Non esiste una parte di me che non sia ricoperta da un sottile strato di grasso.
Tranne la faccia, quella è direttamente farcita da due ghiande nelle guance come se fossi Cip.
O forse Ciop. Quello un pò più rinco.
Ringrazio di aver preso la decisione di andare in America nel primo semestre, così quando torno non sarò costretta a sfoggiare bikini inglobati nelle mie nuove e sfavillanti maniglie dell'amore, ma trascinerò la mia ciccetta in esubero ben nascosta dal parka.
La domanda del secolo è: tornerò mai normale?
Non ho idea della quantità precisa di chili (ma tranquilli: il simpatico ometto che io chiamo Padre vuole portare una bilancia in aereoporto il giorno del mio ritorno, giusto per essere sicuri), ma ho constatato che si possono avere rotolini anche dove non pensavo potessero esistere.
Tipo dietro al collo quando piego la testa.
O sulle spalle.
O sulla schiena quando mi giro a destra e a sinistra.
A voja di fare zumba, avrei dovuto darmi al boot camp, maledizione.

Comunque, in attesa di sapere se mi ci vorrà una rapida lipo o semplicemente qualche mese di cibo normale,
posso dire di essere ingrassata e felice.

Ps. mi dispiace davvero tanto per voi che dovete sorbirvi il mio blaterare di ciccia.



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